David Ruff “Seeming Confines”

David Ruff “Seeming Confines”

Dal Bronx fino al Piemonte: l’impatto dell’artista con l’Europa

Mostra a cura di Valentina Roselli e David Ruff Archive

Inaugurazione: giovedì 7 marzo 2019, ore 18
Mostra da venerdì 8 marzo a giovedì 18 aprile 2019
Orario mostre: martedì-sabato ore 10.30-12.30 / 15-19

Spazio Don Chisciotte della Fondazione Bottari Lattes
Via Della Rocca 37B – Torino

Everything I’ve seen, everyone I’ve known, the great forest of visual, tactile experience, play a part in the creation of my painting. Then with the craft of which I’m capable, my vision becomes manifest through the means of color and form to give life to a newly created reality.

David Ruff, 1997

Tutto ciò che ho visto, tutte le persone che ho conosciuto, la grande foresta dell’esperienza visuale e tattile, giocano un ruolo nella creazione della mia pittura. Poi con le abilità a mia disposizione, la mia visione diventa manifesta attraverso i mezzi del colore e della forma per dare vita a una realtà creata nuova.

David Ruff, 1997

Pittore, grafico, stampatore, poeta e intellettuale. Artista newyorkese nato nel Bronx, spesso associato all’espressionismo astratto statunitense, difficilmente collocabile in una precisa corrente o entro demarcati confini. Attivista impegnato nelle grandi campagne politiche per i diritti civili, in Alabama, Mississippi, Upstate New York e Washington D.C. Amante della natura (“una foglia dorata, un ciottolo, una crepa in un muro, una lumaca, la forma dei campi…”) e della forma creata (poesia, letteratura, musica e arti visive). David Ruff (New York, 1925 – Torino, 2007), che ha vissuto in Piemonte tra Baldissero, Bagnolo e Torino per oltre trentacinque anni, è al centro della mostra “Seeming Confines” allo Spazio Don Chisciotte della Fondazione Bottari Lattes da venerdì 8 marzo a giovedì 18 aprile (inaugurazione giovedì 7 marzo, ore 18 – Via della Rocca 37B – Torino).

Curata da Valentina Roselli e David Ruff Archive (presieduto dalla moglie Susan Finnel), l’esposizione intende portare all’attenzione del pubblico le opere degli anni Settanta di Ruff, per approfondire quale fu l’impatto che il trasferimento dagli Stati Uniti all’Europa ebbe sul suo lavoro. Una mostra che vuole indagare sul nuovo impulso creativo che l’incontro con il Vecchio Continente stimolò nell’artista. Nel 1969, infatti, Ruff e la moglie con la figlia piccola, lasciano New York per trasferirsi prima ad Amsterdam, poi, nel 1971 in Piemonte, stabilendosi in Europa, da dove le loro famiglie erano migrate all’inizio del Novecento per approdare negli Stati Uniti. Ruff sbarca in Europa cercando una nuova sensibilità espressiva, mettendosi alla prova nell’incontro con la cultura e la tradizione europea.

Il titolo della mostra “Seeming Confines” coincide con il titolo di un dipinto di Ruff ispirato all’opera Endymion (IV, 513) di John Keats, autore molto amato dall’artista e che nutre spesso la sua ricerca. È un titolo che richiama direttamente la passione per la letteratura e il carattere poetico e musicale che permea tutti i lavori di Ruff. Allo stesso tempo, il riferimento a confini apparenti intende sottolineare quanto sia difficile definire Ruff secondo uno stile preciso o una corrente artistica: la sua opera è un viaggio dai confini non demarcati, senza l’urgenza di una definizione. È stato spesso associato all’espressionismo astratto statunitense, relazione pittorica che Ruff arricchisce, ma dalla quale si distacca consapevolmente.  Ruff ha saputo riflettere sulla tradizione artistica americana e su quella europea, influenzato anche da maestri italiani quali Botticelli, Tiziano, Veronese, Tintoretto e Giorgione, raggiungendo uno stile unico, dai caratteri avanguardistici per il suo saper guardare sempre oltre le sensibilità del suo tempo. In lui molto spiccato è il tratto coloristico, tra luce e vibranti atmosfere, tra tinte tenui e forti, che conferisce nuance e sfumature alla realtà, ai sogni, alle sensazioni, alle emozioni.

«Le opere in mostra – spiega la curatrice Valentina Roselli – propongono una selezione di dipinti e lavori su carta, prodotti prevalentemente negli anni Settanta, periodo in cui Ruff incontra una nuova vita in Europa, pregna di ispirazione, ma anche di complessità di carattere pratico e culturale. I colti riferimenti di Ruff elevano il suo gesto pittorico a una grazia fresca e vigorosa, senza mai stressare la percezione. Un artista che ha portato con sé una ricerca alimentata dal grande fermento artistico degli Stati Uniti a partire dagli anni Quaranta, studiando dal vivo giganti come de Kooning, Pollock, De Staël, Gorky, Baziotes, Rothko. Ha saputo trasformare in immagini l’avventura esistenziale, scardinando categorie e stereotipi con prontezza e raffinata ironia. La sua arte conduce a una visione autentica e diretta. Per Ruff il processo pittorico è il motore rivitalizzante della vita».

Le opere esposte comprendono: nove opere su carta del 1969 e 1970 (inchiostri e gouache, 30 x 23 – 34 x 24 cm) e venti dipinti, tra cui Seeming Confines (olio su tela, 100 x 85 cm, 1973); Phanopoeia (olio su tela, 105 x 120 cm, 1974); …Come gli Uccelli in Autunno (olio su tela, 105 x 92 cm, 1974); Parabole (olio su tela, 95 x 80 cm, 1979); The Second Sound (olio su tela, 105 x 92 cm, 1975). Sono presenti alcuni diari, appunti scritti a mano e ritratti fotografici di David Ruff, volti a rivelare parte del contesto storico-culturale presente nella sua ricerca.

APPUNTAMENTI

Giovedì 21 marzo – Video-documentario di Ernaldo Data

Giovedì 21 marzo 2019 alle 18.30 sarà presentato il video-documentario (circa 20 minuti) a cura di Ernaldo Data. Il corto presenterà la prima fase di testimonianze di persone che hanno conosciuto David Ruff negli Stati Uniti, tra New York, San Francisco e Woodstock NY, fino al 1969. Il progetto è un work in progress, fonte di informazioni d’archivio e di studio sulla vita dell’artista. La sera dell’inaugurazione verrà esteso ai presenti l’invito di partecipare al progetto con il loro racconto.

Giovedì 4 aprile – Concerto e reading “Past and Pasting” con la violinista Eilis Cranitch

Giovedì 4 aprile alle ore 18:30, nell’ambito della mostra “David Ruff, Seeming Confines” presso lo Spazio Don Chisciotte (via della Rocca 37/B – Torino), la violinista Eilis Cranitch, amica dei coniugi Ruff, ci porterà tra le note e la poesia della tradizione irlandese. I brani musicali si alterneranno alla lettura di brani di testi scritti da Ruff, con approfondimenti sul suo legame con l’Irlanda. Past and Passing è il titolo di un dipinto di Ruff che prende spunto dalla poesia Sailing to Byzantium di W. B. Yeats.

[…]

Once out of nature I shall never take

My bodily form from any natural thing,

But such a form as Grecian goldsmiths make

Of hammered gold and gold enamelling

To keep a drowsy Emperor awake;

Or set upon a golden bough to sing

To lords and ladies of Byzantium

Of what is past, or passing, or to come.

 

DAVID RUFF

David Ruff nasce nel Bronx (New York City) nel 1925. Tra il 1945 e 1950, vive a Greenwich Village, studia pittura con Yasuo Kunyoshi alla Art Students’ Leauge, lavora e insegna all’Atelier 17 di S. W. Hayter. Nel 1950 si trasferisce a San Francisco, dove fonda e dirige un atelier grafico, The Print Workshop (TPW), che rimane in attività fino al 1955 producendo opere destinate a divenire testi fondativi della poesia d’avanguardia statunitense. Tornato sulla costa Est nel 1955, nei dieci anni successivi è uno dei fondatori del gruppo CORE (Congress of Racial Equality) nella città di Kingston, NY. Nel 1965 prende parte alla marcia da Selma a Montgomery, Alabama; nell’estate partecipa alla lotta per i diritti civili, come volontario COFO (Council of Federated Organizations) nella Mississippi Freedom Summer. Oltre ad aver vissuto a Woodstock NY, dove ha costruito il suo studio, ha vissuto a Washington D.C., New York City, Amsterdam e negli ultimi trentasei anni della sua vita in Piemonte. Le sue mostre personali si sono tenute nelle città di San Francisco, New York, Woodstock, Torino, Milano, Napoli e altre città italiane. Muore a Torino nel giugno 2007. Una sua mostra antologica si è tenuta presso la Sala Bolaffi a Torino nel 2008. Recentemente l’opera “Jackson Fairgrounds” (un titolo che fa riferimento alla detenzione di manifestanti per i diritti civili, Ruff compreso, nel capoluogo dello stato del Mississippi), dipinto nel 1966, è stato donato alla Charles R. Drew University of Medicine and Science, Los Angeles. Dal 2017 è in corso la creazione di un archivio storico dell’opera di Ruff.

VALENTINA ROSELLI

Artista nata a Torino nel 1986, si è formata in Arti Visive all’ Università IUAV di Venezia, Kuvataideakatemia di Helsinki e Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino. Dal 2017 collabora come archivista al David Ruff Archive. Ha fatto parte di programmi di residenza come Fondazione Bevilacqua La Masa (BLM) e Fondazione Spinola Banna per l’Arte, con Alberto Garutti, The Otolith Group, Peter Friedl e Benjamin Weil. Tra i progetti espositivi: Doris, pubblicazione a cura di Soft Fiction Project (2018); Going West a cura di CHAN e Atelier A (Apricale, 2017); Teatrum Botanicum (PAV, Torino, 2016); Un’idea Brillante a cura di Francesco Urbano Ragazzi (Künstlerhaus Frise, Hamburg, 2014); Crepaccio@Yoox.com durante la 55° Biennale di Venezia a cura di Caroline Corbetta (2013); Time Geometry a cura di HR-Stamenov e Bora Petkova, (Plovdiv, Bulgaria, 2012); Mirroring, promosso da Emirates Foundation, a cura di Francesco Urbano Ragazzi (Venezia, 2011); Beyond Death, per la 54° Biennale di Venezia a cura di OCA-Office for Contemporary Art Norway, guidato da Bjarne Melgaard (Venezia, 2011).

DAVID RUFF ARCHIVE

David Ruff Archive, creato a Torino nel 2017, intende raccogliere e catalogare l’archivio storico delle opere dell’artista. A oggi è stato possibile rintracciare quasi 600 dipinti e circa 400 opere su carta, oltre a incisioni e libri d’artista. La rete di collezionisti, in Italia e all’estero, collabora con grande generosità alla buona riuscita di questa impresa.

 

ENGLISH VERSION:

Press Release

“Seeming Confines”

From the Bronx to the Piedmont:

David Ruff encounters Europe

Exhibition curated by Valentina Roselli and David Ruff Archive

 

Opening: Thursday, March 7, 2019, 6 p.m.

Friday, March 8 to Thursday, April 11

Tuesday to Saturday, 10.30-12.30/3.30-7.00

Spazio Don Chisciotte-Fondazione Bottari Lattes

Via della Rocca 37B, Turin, Italy

Everything I’ve seen, everyone I’ve known, the great forest of visual, tactile experience, play a part in the creation of my painting. Then with the craft of which I’m capable, my vision becomes manifest through the means of color and form to give life to a newly created reality.

 

David Ruff, 1997

 

Tutto ciò che ho visto, tutte le persone che ho conosciuto, la grande foresta dell’esperienza visuale e tattile, giocano un ruolo nella creazione della mia pittura. Poi con le abilità a mia disposizione, la mia visione diventa manifesta attraverso i mezzi del colore e della forma per dare vita a una realtà creata nuova.

 

David Ruff, 1997

 

Painter, graphic artist, printer, poet and intellectual. The work of Bronx-born artist David Ruff (New York, 1925 – Turin, 2007), often associated with abstract expressionism, is difficult to categorize as belonging entirely to this – or any other – art movement. Ruff drew inspiration from both nature (“a golden leaf, a pebble, a crack in a wall, a snail, the shape of fields…”) and created form (poetry, literature, music, the visual arts). He participated in the civil rights movement in Alabama, Mississippi, Upstate New York and Washington D.C. and his political activism nourished his art. From Friday, March 8 to Thursday, April 19 (opening  Thursday, March 7, 6 p.m.) Spazio Don Chisciotte-Fondazione Bottari Lattes (via della Rocca 37B, Turin, Italy) hosts “Seeming Confines”, an exhibition of works by Ruff,  who lived in the Piedmont for over thirty-five years, first in the country near Baldissero, then Bagnolo Piemonte, and finally in Turin.

Curated by Valentina Roselli and David Ruff Archive (chaired by Ruff’s wife Susan Finnel), the exhibition focuses on works from the 1970s, seeking to delineate the new creative impulses engendered by the move from the United States to Europe, and examining how this encounter influenced Ruff’s work. In fact in 1969 Ruff and Finnel with their baby daughter left New York and moved first to Amsterdam, then, in 1971, to the Italian Piedmont, settling in Europe, which their families had left as part of the mass outward migration to the United States in the early years of the twentieth century. In moving to Europe, Ruff sought to encounter European culture and traditions and translate these into a new expressive sensitivity.

“Seeming Confines”, the title of the exhibition, is also the title Ruff used for a 1973 painting, taken from Endymion (IV, 513) by Keats, a poet with whom Ruff felt a deep affinity. It is a title that clearly recalls Ruff’s love of literature, as well as the poetic and musical elements that permeate his opus. At the same time, the reference to confines that are more apparent than real, intends to emphasize that defining Ruff in terms of a given style or art movement fails to recognize his radical disposition: his work is a journey whose confines are not marked, one without urgency of definition. Ruff has been associated with U.S. abstract expressionism, an approach his work drew on, but one from which he deliberately distanced himself. His work builds on the traditions of both U.S. and European art, influenced by Italian masters such as Botticelli, Titian, Veronese, Tintoretto and Giorgione, creating a unique style capable of looking beyond its time. A supreme colorist, Ruff created vibrant, light-filled atmospheres, imbued with ethereal yet vigorous colors that confer nuances and shades of meaning on reality, dreams, sensations and emotions.

“The works exhibited”, explains curator Valentina Roselli, “are a selection of paintings and works on paper produced mostly during the 1970s, the years in which Ruff encountered a new life in Europe, filled with inspiration, but also with practical and cultural complexity. The wide-ranging references in his work endow Ruff’s pictorial gesture with fresh, vigorous grace, without ever becoming intrusive. His artistic search was nourished by the artistic ferment which emerged in the United States in the 1940s, his encounter with the work of giants such as de Kooning, Pollock, De Staël, Gorky, Baziotes and Rothko. Ruff was able to transform existential adventure into images, deconstructing categories and stereotypes with wisdom and irony. His art leads to a vision that is authentic and direct. For Ruff the act of painting was the revitalizing motor of life.”

The show includes both works on paper and paintings: 9 works on paper (ink drawings and gouaches, cm 30 x 23 to cm 34 x 24, 1969-1970); 20 oil paintings, including Seeming Confines (cm 100 x 85, 1973); Phanopoeia (cm 95 x 80, 1979); . . .As Birds in Autumn (cm 105 x 92, 1974); Parabole (cm 95 x 80, 1979); The Second Sound (cm 105 x 92, 1975). There will also be journals, notebooks and photographs of Ruff, included to reveal part of the cultural and historic context in which he worked.

Exhibition of Works by David Ruff, “Seeming Confines”

Spazio Don Chisciotte-Fondazione Bottari Lattes, via Della Rocca 37B, Turin, Italy

Opening: Thursday, March 7, 2019, 6 p.m.

The exhibition will remain open from Friday, March 8 to Thursday, April 18

Tuesday to Saturday, 10.30-12.30 and 3.30-7.00 – admission free

DAVID RUFF

David Ruff was born in the Bronx in 1925. From 1945 to 1950, he lived in Greenwich Village, studying painting with Yasuo Kuniyoshi at the Art Students’ League and working and teaching at S.W. Hayter’s Atelier 17. In 1950 he moved to San Francisco, where he founded and directed The Print Workshop (TPW), printing books that would become cornerstones of U.S. avant-garde poetry. After closing TPW, he returned to the East Coast in 1955 and in the ten years that followed was one of the founders of Kingston-area CORE (Congress of Racial Equality). In the spring of 1965, he participated in the March from Selma to Montgomery, Alabama; during the summer he worked in Mississippi as a volunteer in the second “Freedom Summer” organized by COFO (Council of Federated Organizations). In addition to living in Woodstock, NY, where he built a studio, he lived in Washington D.C., New York City and Amsterdam, and for the last thirty-six years of his life in Italy’s Piedmont region. Shows of his work have been held in San Francisco, New York, Woodstock, Turin, Milan, Naples, and other Italian cities. Ruff died in Turin in June 2007.

A retrospective exhibition of Ruff’s work was held at Sala Bolaffi in Turin  in 2008. Recently “Jackson Fairgrounds”, painted in 1966, whose title references the detention of demonstrators, including Ruff, after a civil rights march in the capital of the state of Mississippi in the summer of 1965, was donated to the Charles R. Drew University of Medicine and Science, Los Angeles. An archive of Ruff’s works was created in 2017 to locate and catalogue his paintings, drawings, prints and books.

VALENTINA ROSELLI

Born in Turin 1986, the artist Valentina Roselli studied visual arts at IUAV in Venice, Kuvataideakatemia in Helsinki and Accademia Albertina delle Belle Arti in Turin. Since 2017 she has worked as an archivist for David Ruff Archive. The residency programs she has participated in include those organized by Bevilacqua La Masa Foundation (BLM); Fondazione Spinola Banna per l’Arte, with Alberto Garutti, The Otolith Group, Peter Friedl and Benjamin Weil. She has contributed to the following exhibition projects: Doris, published by  Soft Fiction Project (2018); Going West, curated by CHAN and Atelier A (Apricale, 2017); Teatrum Botanicum (PAV, Turin, 2016); Un’idea Brillante, curated by Francesco Urbano Ragazzi (Künstlerhaus Frise, Hamburg, 2014); Crepaccio@Yoox.com during the 55th Venice Biennale, curated by Caroline Corbetta (2013); Time Geometry, curated by HR-Stamenov and Bora Petkova, (Plovdiv, Bulgaria, 2012); Mirroring, promoted by the Emirates Foundation and curated by Francesco Urbano Ragazzi (Venice, 2011); Beyond Death, for the 54th Venice Biennale, curated by OCA – Office for Contemporary Art Norway, headed by Bjarne Melgaard (Venice, 2011).

DAVID RUFF ARCHIVE

David Ruff Archive was created in Turin in 2017 to locate and catalogue the artist’s works. In little over a year, nearly 600 paintings and approximately 400 works on paper have been catalogued, as have graphic works and artist’s books. The network of collectors of Ruff’s work in Italy and elsewhere has collaborated with great generosity, contributing to the success of this endeavor.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

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